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Pirandelliana a Roma

7 Luglio 2022 - 7 Agosto 2022

€18

PIRANDELLIANA 2022

XXVI Edizione

Quarta settimana

La Compagnia teatrale
LA BOTTEGA DELLE MASCHERE

presenta

fino a domenica 7 agosto 2022

GIARDINO DI SANT’ALESSIO ALL’AVENTINO
Piazza Sant’Alessio 23 – Roma

SEI PERSONAGGI IN CERCA D’AUTORE
e
I GIGANTI DELLA MONTAGN

di Luigi Pirandello

con:
Marcello Amici, Tiziana Narciso, Maurizio Sparano, Marina Benetti, Francesca Di Meglio, Fabio Galassi, Ivan Volpe, Lucilla Di Pasquale, Michele Carnevale, Mariaelena Pagano, Michele Calabretta, Marco Tonetti, Maria Pia Cardinali, Alessandra Maslennikova

Scene, disegno luci e ricerca musicale – Marcello de Lu Vrau

Costumi – Tiziana Narciso, Lucilla Di Pasquale, Gianfranco Di Berardino

Assistenti alla regia – Marina Benetti, Alessandra Maslennikova, Mariaelena Pagano

Direzione – Roberto Di Carlo – Regia di Marcello Amici

Ultima settimana di programmazione per la XXVI edizione della Pirandelliana 2022 che si avvia al termine delle repliche domenica 7 agosto. Un successo crescente decretato dalle centinaia di persone che ogni giorno hanno potuto godere del magnifico scenario che si affaccia dal Giardino della Basilica di Sant’Alessio all’Aventino, creando una suggestiva commistione con le grandi opere di Luigi Pirandello.

A sere alterne, la compagnia La bottega delle maschere diretta da Marcello Amici e fondata nel 1981, rappresenterà, due famose opere del drammaturgo agrigentino.

Martedì, giovedì, e sabato: Sei personaggi in cerca d’autore.

Mercoledì, venerdì e domenica I giganti della montagna

Pirandelliana a Roma - foto 21
Pirandelliana a Roma – foto 21

I SEI PERSONAGGI IN CERCA D’AUTORE: SINOSSI

L’opera che ha caratterizzato maggiormente la dottrina teatrale di Luigi Pirandello è stata Sei personaggi in cerca d’autore, composta nel 1921 circa e rivisitata dall’autore quattro anni più tardi 1925. Le tematiche di Sei personaggi in cerca d’autore sono state già anticipate in altri scritti e, diversamente da altri drammi, non è suddivisa in atti, ma è comunque possibile darle una ripartizione in base alle naturali interruzioni che si creano nel susseguirsi delle vicende.

Su un palcoscenico una compagnia di attori prova la commedia Il giuoco delle parti
Irrompono sei individui, un Padre, una Madre, il Figlio, la Figliastra, il Giovinetto e la Bambina, personaggi rifiutati dallo scrittore che li ha concepiti. Essi chiedono al Capocomico di dare loro vita artistica e di mettere in scena il loro dramma.
Dopo molte resistenze la compagnia acconsente alla richiesta e i personaggi raccontano agli attori la loro storia perché possano rappresentarla.

Il Padre si è separato dalla Madre, dopo aver avuto da lei un Figlio.
La Madre, sollecitata dal Padre, si ricostruisce una famiglia con il segretario che lavorava in casa loro e ha da lui tre figli: la Figliastra, la Bambina e il Giovinetto.
Morto il segretario la famiglia cade in miseria, tanto che la Figliastra è costretta a prostituirsi nell’atelier di Madama Pace, dove la Madre lavora come sarta. Qui si reca abitualmente il Padre. Padre e Figliastra non si riconoscono e l’incontro viene evitato appena in tempo dall’intervento della Madre. Tormentato dalla vergogna e dai rimorsi, il Padre accoglie in casa la Madre e i tre figli. Ciò provoca il risentimento del Figlio e la convivenza diventa insostenibile.

Tra gli attori e i Personaggi si apre ben presto un contrasto insanabile. Gli attori, nonostante gli sforzi, non riescono a rappresentare il dramma reale dei Personaggi, i loro sentimenti fondamentali, il vero essere di ciascuno: il dolore della Madre, il rimorso del Padre, la vendetta della Figliastra, lo sdegno del Figlio. Sulla scena tutto appare falso.
Questa incomunicabilità, che rende la vita autentica irrappresentabile, culmina nella scena finale in cui la storia finisce in tragedia, senza avere la possibilità di comprendere se essa sia reale o no: la Bambina annega nella vasca del giardino e il Giovinetto si spara.

Sono passati più di cent’anni da quella sera del 10 maggio 1921 in cui Sei personaggi in cerca d’autore andarono in scena per la prima volta al Teatro Valle di Roma e ancor oggi, a distanza di tanti anni, gli spettatori hanno un’emozione quando quei sei fantasmi – una realtà che nasce evocata, attratta, formata dalla stessa scena – appaiono sul palcoscenico e avviene quel misterioso contatto tra vita e teatro.

I GIGANTI DELLA MONTAGNA: SINOSSI

“I Giganti della Montagna” è un dramma pubblicato da Pirandello nel 1931 sulla Nuova Antologia che appartiene a quella parte di produzione pirandelliana che può essere definita surrealista. Infatti, la storia suddivisa in tre atti, è inverosimile. In realtà, mentre i primi due atti vengono pubblicati a puntate, il terzo non viene mai scritto, e quindi il finale della storia è aperto. Una compagnia di attori girovaghi, guidata dalla contessa Ilse, non trovando accoglienza nei comuni teatri, giunge ad una villa che sembra abbandonata.

Gli strani e misteriosi abitanti della villa sono il mago Cotrone e gli Scalognati. Essi non sono uomini, ma anime, e ognuno rappresenta una forma d’arte. Gli Scalognati cercano dapprima di allontanare la compagnia con tuoni, fulmini, apparizioni di fantasmi. Ma poiché i commedianti non si lasciano intimorire, alla fine li accolgono. Cotrone cerca di convincere la contessa a recitare per gli ospiti della villa il suo dramma, una storia scritta per lei da un giovane poeta che, innamorato e da lei respinto, si e` ucciso. Questo dramma è, in realtà, una commedia dello stesso Pirandello, la “Favola del Figlio Cambiato”. La villa è` una ‘dimora molto particolare’, dove tutto può realizzarsi, basta volerlo: “Siamo qui come agli orli della vita, Contessa” dice Crotone ad Ilse “Gli orli, a un comando, si distaccano, entra l’invisibile: vaporano i fantasmi. È cosa naturale. Avviene ciò che di solito nel sogno. Io lo faccio avvenire anche nella veglia. Ecco tutto. I sogni, la musica, la preghiera, l’amore…Tutto l’infinto che è negli uomini, lei lo troverà dentro e intorno a questa villa”.

Inoltre, quando si entra nella villa si è maschere nude, si è consapevoli di recitare una parte. Poiché Ilse non accetta. Cotrone le propone di recitare la sua favola ai Giganti della montagna, potenti e rozzi signori occupati nella realizzazione di grandi opere. I giganti non accettano di assistere alla rappresentazione ma vi inviano i propri servitori, esseri altrettanto rozzi e insensibili. Ne “I Giganti della Montagna” si ha quindi un esempio di meta teatro: vi è una rappresentazione all’interno della rappresentazione stessa. Urla e fischi accolgono lo spettacolo, poiché esso è troppo lontano dalle possibilità di comprensione e di gradimento degli spettatori. Gli attori reagiscono, Ilse viene uccisa. Nella parte finale è esplicita la critica alla borghesia del tempo, ignorante e insensibile nei confronti dell’arte.

LA STAMPA E LA PIRANDELLIANA 2022

Un esempio di meta teatro dove una rappresentazione è all’interno dell’altra e dove il grande drammaturgo ha voluto criticare la borghesia del tempo, ignorante e insensibile nei confronti dell’arte. In questa versione di quello che forse è il più astratto e metafisico testo di Pirandello si è scelto un palco minimalista, scene essenziali e quasi futuriste, nessun orpello a ricreare la villa dove si svolge la vicenda, lasciando, anche in questo caso, alla fantasia dello spettatore la ricostruzione del contesto e l’attribuzione di un valore simbolico alla cultura teatrale nella nostra epoca. ARTISTS & BAND

Un plauso fragoroso innanzitutto a Marcello Amici, regista e ben compenetrato nel ruolo del Padre che sa anche dirigere con maestria gli attori. Bravissima, magistrale Marina Benetti, nel ruolo della Figliastra, che ha ricevuto applausi a scena aperta, suscitando emozioni e commozioni anche tra il pubblico. Ottima presenza scenica e capacità comunicativa di Maurizio Sparano, nel ruolo del Capocomico. Sempre ottima e impareggiabile l’interpretazione di Tiziana Narciso, nel ruolo della Madre che sa dare le giuste connotazioni al suo personaggio. VISIUM.IT

Eccezionali tutti, senza eccezione alcuna, in un’opera che induce lo spettatore a riflettere, trascinandolo in un percorso di ricerca dell’anima.

Un percorso di ricerca che, ad onore del vero, prende avvio fin dalla prima scena, quando compaiono sul palco il Mago Cotrone e gli Scalognati, residenti nella villa della Scalogna, un luogo deserto i cui abitanti sono oltremodo strani e, pertanto, non possono fare a meno di vedere la realtà in modo “inusuale…”.

Perché gli Scalognati vivono di sogni e di poesia: solo ed esclusivamente di questo! DAILYCASES

Marcello Amici, protagonista e regista di entrambe, con forza e passione traina il pubblico in un viaggio tra sogno e realtà, tra teatro e meta-teatro; e, al contempo, conduce, con altrettanta maestria, la compagnia attraverso le vicissitudini pirandelliane e quelle contingenti. LUDOVICA PALMIERI

Metateatro, realtà e illusione, finzione e verità, l’Io che si scompagina nelle Storie ideate da un Creatore che prima le tratteggia e poi le rifiuta, nei Sei personaggi è il Teatro il vero protagonista; quel che accade sul palcoscenico acquista forza di verità, e così i Personaggi appaiono Veri come gli Attori che son lì a provare il loro spettacolo, che a loro volta sono Veri ma pronti a diventare essi stessi Personaggi, in un girotondo senza tempo e senza fine.

IL FOYER

Gli attori de La bottega delle maschere riescono a ricostruire abilmente il dramma dell’autore siciliano, appropriandosi egregiamente del palco e trasformando, come provano a fare i meta personaggi, la finzione in realtà. I due mondi si scontrano per davvero e gli attori ricreano quella sensazione di disorientamento e frustrazione con abilità. QUARTA PARETE ROMA

Marcello Amici rappresenta la vera novità che assume quasi i contorni della trasgressione: radicarsi nel rigore filologico!
E omaggio più grande alla sacralità dei testi pirandelliani (e al rispetto del pubblico) non si poteva chiedere. CORRIERE SPETTACOLO

Il calendario

lunedì 1 agosto – riposo
martedì 2 agosto – Sei personaggi in cerca d’autore
mercoledì 3 agosto – I giganti della montagna
giovedì 4 agosto – Sei personaggi in cerca d’autore
venerdì 5 agosto – I giganti della montagna
sabato 6 agosto – Sei personaggi in cerca d’autore
domenica 7 agosto – I giganti della montagna

Ingresso: Intero: € 18,00 /Ridotto(over 65 e studenti): € 15,00

Entri in due e paghi ridotto

Conservando il biglietto del primo spettacolo si avrà diritto alla riduzione sul secondo

Inizio spettacoli ore 21.15 – apertura botteghino ore 20

Informazioni e prenotazioni: 06.66.20.987Easy parking – Servizio Bar
www.labottegadellemaschere.itinfo@labottegadellemaschere.it


PIRANDELLIANA 2022

XXVI Edizione

Terza settimana

La Compagnia teatrale
LA BOTTEGA DELLE MASCHERE
presenta

fino al 7 agosto 2022

GIARDINO DI SANT’ALESSIO ALL’AVENTINO
Piazza Sant’Alessio 23 – Roma

SEI PERSONAGGI IN CERCA D’AUTORE

e

I GIGANTI DELLA MONTAGNA

di Luigi Pirandello

con:
Marcello Amici, Tiziana Narciso, Maurizio Sparano, Marina Benetti, Francesca Di Meglio, Fabio Galassi, Ivan Volpe, Lucilla Di Pasquale, Michele Carnevale, Mariaelena Pagano, Michele Calabretta, Marco Tonetti, Maria Pia Cardinali, Alessandra Maslennikova

Scene, disegno luci e ricerca musicale – Marcello de Lu Vrau

Costumi – Tiziana Narciso, Lucilla Di Pasquale, Gianfranco Di Berardino

Assistenti alla regia – Marina Benetti, Alessandra Maslennikova, Mariaelena Pagano

Direzione – Roberto Di Carlo

Regia di Marcello Amici

Prosegue senza sosta il successo della Pirandelliana 2022 giunta alla terza settimana di programmazione. Il riconoscimento del pubblico e della stampa la rende una delle rassegne più apprezzate dell’Estate romana. Un successo che si perpetua da ben 26 anni, connotandolo come l’evento più seguito in termini di spettatori anche per l’unicità della location in quello splendido gioiello naturale del Giardino della Basilica di Sant’Alessio all’Aventino.

La compagnia La bottega delle maschere diretta da Marcello Amici, che quest’anno festeggia 41 anni di attività (dal 1981), rappresenterà, a sere alterne, due famose opere di Luigi Pirandello.

Martedì, giovedì, e sabato: Sei personaggi in cerca d’autore.

Mercoledì, venerdì e domenica I giganti della montagna

I SEI PERSONAGGI IN CERCA D’AUTORE: SINOSSI

Pirandelliana a Roma - Foto 2
Pirandelliana a Roma – Foto 2

Su un palcoscenico una compagnia di attori prova la commedia Il giuoco delle parti. Irrompono sei individui, un Padre, una Madre, il Figlio, la Figliastra, il Giovinetto e la Bambina, personaggi rifiutati dallo scrittore che li ha concepiti. Essi chiedono al Capocomico di dare loro vita artistica e di mettere in scena il loro dramma.

Dopo molte resistenze la compagnia acconsente alla richiesta e i personaggi raccontano agli attori la loro storia perché possano rappresentarla, ma fra gli attori e i Personaggi si aprirà ben presto un contrasto insanabile. Gli attori, nonostante gli sforzi, non riescono a rappresentare il dramma reale dei Personaggi, i loro sentimenti fondamentali, il vero essere di ciascuno: il dolore della Madre, il rimorso del Padre, la vendetta della Figliastra, lo sdegno del Figlio. Sulla scena tutto appare falso.

Questa incomunicabilità, che rende la vita autentica irrappresentabile, culmina nella scena finale in cui la storia finisce in tragedia, senza avere la possibilità di comprendere se essa sia reale o no.

La regia non pone domande, sa che un personaggio può sempre domandare a un uomo chi è. Perché un personaggio ha veramente una vita sua, segnata di caratteri suoi, per cui è sempre “qualcuno” e, pertanto, ha contenuto la commedia da fare in un palcoscenico metafisico, perché si potesse fare una incisione precisa del teatro nel teatro.

Sono passati più di cent’anni da quella sera del 10 maggio 1921 in cui Sei personaggi in cerca d’autore andarono in scena per la prima volta al Teatro Valle di Roma e ancor oggi, a distanza di tanti anni, gli spettatori hanno un’emozione quando quei sei fantasmi – una realtà che nasce evocata, attratta, formata dalla stessa scena – appaiono sul palcoscenico e avviene quel misterioso contatto tra vita e teatro.

I GIGANTI DELLA MONTAGNA: SINOSSI

È l’ultimo dei miti teatrali. Pirandello ne iniziò la stesura tra il ’30 e il ’31; il primo atto, con il titolo I fantasmi, fu pubblicato nel dicembre del ’31 sulla Nuova Antologia, il secondo atto nel novembre del ’34 sulla rivista Quadrante. Pirandello non riuscì a scriver per esteso il terzo atto che fu tracciato schematicamente, su indicazione del padre morente, dal figlio Stefano. La prima rappresentazione si ebbe nel giugno del ’37 nel giardino di Boboli a Firenze.

Una compagnia di attori, guidata dalla contessa Ilse, ha deciso di recitare un’unica grande opera La favola del figlio cambiato, e, non trovando accoglienza favorevole presso i comuni teatri, si reca alla villa degli Scalognati; si tratta di una strana villa animata da singolari prodigi, il cui regista è una specie di mago, Cotrone. Tutto può realizzarsi in questa particolare dimora; basta solo avere l’energia di una innocente convinzione: «Siamo qua come agli orli della vita, Contessa. Gli orli, a un comando, si distaccano, entra l’invisibile: vaporano i fantasmi. E cosa naturale. Avviene ciò che di solito nel sogno. Io lo faccio avvenire anche nella veglia. Ecco tutto. I sogni, la musica, la preghiera, l’amore… Tutto l’infinito che è negli uomini, lei lo troverà dentro e intorno a questa villa». Con queste parole Cotrone invita Ilse a rimanere lì, a recitare per gli ospiti di quell’incantata dimora.

L’intera allegoria diventa per la regia una realtà immaginaria e un reale illusorio, un grande abbozzo metafisico, una polvere d’oro che si solleva dallo stupefacente ingegno di Pirandello che, non per niente, fa parlare gli angeli. Da una parte il teatro, il luogo delle finzioni, dall’altra la fantasia che non si identifica con la scena e i suoi trucchi illusori.

LA STAMPA E LA PIRANDELLIANA 2022

Un plauso fragoroso innanzitutto a Marcello Amici, regista e ben compenetrato nel ruolo del Padre che sa anche dirigere con maestria gli attori. Bravissima, magistrale Marina Benetti, nel ruolo della Figliastra, che ha ricevuto applausi a scena aperta, suscitando emozioni e commozioni anche tra il pubblico. Ottima presenza scenica e capacità comunicativa di Maurizio Sparano, nel ruolo del Capocomico. Sempre ottima e impareggiabile l’interpretazione di Tiziana Narciso, nel ruolo della Madre che sa dare le giuste connotazioni al suo personaggio. VISIUM.IT

Eccezionali tutti, senza eccezione alcuna, in un’opera che induce lo spettatore a riflettere, trascinandolo in un percorso di ricerca dell’anima.

Un percorso di ricerca che, ad onore del vero, prende avvio fin dalla prima scena, quando compaiono sul palco il Mago Cotrone e gli Scalognati, residenti nella villa della Scalogna, un luogo deserto i cui abitanti sono oltremodo strani e, pertanto, non possono fare a meno di vedere la realtà in modo “inusuale…”.

Perché gli Scalognati vivono di sogni e di poesia: solo ed esclusivamente di questo! DAILYCASES

Marcello Amici, protagonista e regista di entrambe, con forza e passione traina il pubblico in un viaggio tra sogno e realtà, tra teatro e meta-teatro; e, al contempo, conduce, con altrettanta maestria, la compagnia attraverso le vicissitudini pirandelliane e quelle contingenti. LUDOVICA PALMIERI

Metateatro, realtà e illusione, finzione e verità, l’Io che si scompagina nelle Storie ideate da un Creatore che prima le tratteggia e poi le rifiuta, nei Sei personaggi è il Teatro il vero protagonista; quel che accade sul palcoscenico acquista forza di verità, e così i Personaggi appaiono Veri come gli Attori che son lì a provare il loro spettacolo, che a loro volta sono Veri ma pronti a diventare essi stessi Personaggi, in un girotondo senza tempo e senza fine. IL FOYER

Gli attori de La bottega delle maschere riescono a ricostruire abilmente il dramma dell’autore siciliano, appropriandosi egregiamente del palco e trasformando, come provano a fare i meta personaggi, la finzione in realtà. I due mondi si scontrano per davvero e gli attori ricreano quella sensazione di disorientamento e frustrazione con abilità. QUARTA PARETE ROMA

Marcello Amici rappresenta la vera novità che assume quasi i contorni della trasgressione: radicarsi nel rigore filologico! E omaggio più grande alla sacralità dei testi pirandelliani (e al rispetto del pubblico) non si poteva chiedere. CORRIERE SPETTACOLO


PIRANDELLIANA 2022

XXVI Edizione

Compagnia teatrale
LA BOTTEGA DELLE MASCHERE

dal 7 luglio al 7 agosto 2022

GIARDINO DI SANT’ALESSIO ALL’AVENTINO
Piazza Sant’Alessio 23 – Roma

SEI PERSONAGGI IN CERCA D’AUTORE
I GIGANTI DELLA MONTAGNA
di Luigi Pirandello

con
Marcello Amici, Tiziana Narciso, Maurizio Sparano, Marina Benetti,
Giovanna Pola, Fabio Galassi, Ivan Volpe, Lucilla Di Pasquale,
Michele Carnevale, Mariaelena Pagano, Michele Calabretta,
Marco Tonetti, Maria Pia Cardinali, Alessandra Maslennikova

Scene, disegno luci e ricerca musicale Marcello de Lu Vrau
Costumi Tiziana Narciso, Lucilla Di Pasquale, Gianfranco Di Berardino
Assistenti alla regia Marina Benetti, Alessandra Maslennikova, Mariaelena Pagano
Direzione – Roberto Di Carlo
Regia di Marcello Amici

Locandina Pirandelliana 2022 a Roma (RM)
Locandina Pirandelliana 2022 a Roma (RM)

Appuntamento da non perdere con una delle manifestazioni più attese ed eleganti dell’Estate romana, la celebre rassegna teatrale Pirandelliana (XXVI edizione). Si svolgerà dal 7 luglio al 7 agosto nel suggestivo giardino della Basilica di Sant’Alessio, che dall’alto del colle Aventino si affaccia maestosamente su Roma, spaziando dal Gianicolo al Campidoglio. La compagnia La bottega delle maschere, che quest’anno festeggia 41 anni di attività (1981-2022), rappresenterà, a sere alterne, due famose opere di Luigi Pirandello.

Inaugura la rassegna il 7 luglio Sei personaggi in cerca d’autore (in scena il martedì, il giovedì, il sabato).

Debutta l’8 luglio I giganti della montagna (in scena il mercoledì, il venerdì, la domenica).

SEI PERSONAGGI IN CERCA D’AUTORE

I personaggi della commedia da fare:

Il padre Marcello AMICI
La madre Tiziana NARCISO
La figliastra Marina BENETTI
Il figlio Ivan VOLPE
Il giovinetto una marionetta
La bambina una marionetta
Madama Pace Mariaelena PAGANO

Gli attori della compagnia

Il direttore-capocomico Maurizio SPARANO
La prima attrice Giovanna POLA
Il primo attore Fabio GALASSI
Il caratterista Michele CARNEVALE
Un’attrice Maria Pia CARDINALI
Un attore Michele CALABRETTA
Il suggeritore Lucilla DI PASQUALE

Sei personaggi smarriti e perplessi arrivano in un teatro dove una compagnia sta provando Il giuoco delle parti di Luigi Pirandello. Chiedono al Capocomico di sfogare il loro dramma, perché l’autore che li ha partoriti non li ha poi più voluti. Sono alla ricerca di un autore che li aiuti.

La Madre, sposata con il Padre, ha avuto un Figlio da lui e altri tre da un amante. Morto quest’ultimo, la Figliastra incontra Madama Pace e con lei il marciapiedi dove un giorno, ignara della sua identità, si trova davanti il Padre. La Madre inorridisce, il Padre, pentito, cerca di riunire la sparsa famiglia, schernito dalla Figliastra, osteggiato dal Figlio, mentre la Bambina e il Giovinetto, vittime innocenti, muoiono. Il Capocomico decide di mettere in scena il dramma, ma non vi riesce per l’inadeguatezza del linguaggio teatrale.

Sono passati più di cent’anni da quella sera del 10 maggio 1921 in cui Sei personaggi in cerca d’autore andarono in scena per la prima volta al Teatro Valle di Roma e ancor oggi, a distanza di tanti anni, gli spettatori hanno un’emozione quando quei sei fantasmi – una realtà che nasce evocata, attratta, formata dalla stessa scena – appaiono sul palcoscenico e avviene quel misterioso contatto tra vita e teatro. I Sei raccontano il meccanismo della creazione, che cosa succede nella fantasia di un autore quando questi immagina una storia e svelano quel patto che è sempre sottinteso al teatro, quella convenzione per cui lo spettatore sa che sul palcoscenico si recita, si sta verificando una finzione e, tuttavia, proprio per il suo mestiere di spettatore, è tenuto a crederci come se ascoltasse una verità!

La regia ha estratto i Sei da una sequenza extratemporale proiettata dal profondo, ha fatto affiorare visibili le tracce concrete di apparizioni, di fantasie che fanno parte degli automatismi psichici. Nel cercare per i Sei la quarta dimensione si è avvalsa dell’incrociarsi delle battute come specchi artificiosi, ha guardato a tutta la commedia in una unità di tempo dissociata, nella confusione di futuro, presente e passato, sperimentando la sintesi temporale-spaziale delle tele cubiste.

Il vuoto del palcoscenico si allarga, varca i limiti del corpo, diventa arresto del tempo e della vita, come se i silenzi interiori sprofondassero negli abissi del mistero, per riacquistare subito la coscienza normale delle cose, riallacciare con esse le consuete relazioni, riconnettere le idee, risentirsi vivi. Pirandello sa che la vita non è rappresentabile e, quando il racconto si completa, chiude senza dar modo di capire se sia stata tragedia vera o no, quella dei personaggi.

La regia non ha posto domande, sa che un personaggio può sempre domandare a un uomo chi è. Perché un personaggio ha veramente una vita sua, segnata di caratteri suoi, per cui è sempre “qualcuno” e, pertanto, ha contenuto la commedia da fare in un palcoscenico metafisico, perché si potesse fare una incisione precisa del teatro nel teatro.

I GIGANTI DELLA MONTAGNA

Cotrone Marcello AMICI

La compagnia della Contessa

Ilse, detta ancora La Contessa Tiziana NARCISO
Il Conte, suo marito Fabio GALASSI
Diamante, la seconda donna Giovanna POLA
Cromo, il Caratterista Maurizio SPARANO
Spizzi, l’Attor giovane Ivan VOLPE
Battaglia, generico-donna Michele CARNEVALE
Lumachì, col carretto Alessandra MASLENNIKOVA

Gli scalognati

La Sgricia Lucilla DI PASQUALE
Quaqueo Marco TONETTI
Duccia Maria Pia CARDINALI
Milordino Michele CALABRETTA
Mara-Mara Mariaelena PAGANO
Maddalena Marina BENETTI

Nella villa della Scalogna, in una valle deserta, vivono il mago Cotrone e i suoi Scalognati, gente strana che guarda la realtà con occhi trasognati. Campano di sogno e di poesia. Una sera, giungono alla villa Ilse Paulsen, un’attrice, il marito di lei e pochi compagni. Sono i superstiti di una compagnia teatrale, diseredata nel tentativo di rappresentare il dramma La favola del figlio cambiato, ovunque accolto con fischi che ne tremarono muri. L’opera è stata scritta da un giovane poeta innamorato di Ilse che si è ucciso perché respinto dall’attrice. Cotrone invita gli attori a fermarsi alla Scalogna, nel regno della poesia, dove i sogni dell’arte si realizzano, ma Ilse vuole proseguire la missione e portare nel paese de I giganti della montagna quella tragedia che è diventata per lei tormento e vita. Termina qui la stesura della commedia concepita incompiuta … è il 10 dicembre 1936!

Che fine ha fatto quel personaggio che, di volta in volta, si è fatto chiamare Leone Gala, il Padre, Lamberto Laudisi, Enrico IV, Agostino Toti, Ciampa, Martino Lori, Angelo Baldovino? Ora, si fa chiamare Cotrone e vive nella villa della Scalogna con i suoi amici venuti nella valle per vedersi vivere quali credono di essere. Chi sono i personaggi?

La regia ha curato con attenzione la risposta. Artisti dell’esistenza, professionisti della fantasia, gli attori. Gente sopraffina e di gusti rari, gli Scalognati; vivono solo di capacità evocative che svolgono sotto la guida del mago Cotrone che maneggia con abilità, come Prospero ne “La tempesta”, la stoffa di cui sono fatti i sogni. L’intera allegoria diventa per la regia una realtà immaginaria e un reale illusorio, un grande abbozzo metafisico, una polvere d’oro che si solleva dallo stupefacente ingegno di Pirandello che, non per niente, fa parlare gli angeli. Da una parte il teatro, il luogo delle finzioni, dall’altra la fantasia che non si identifica con la scena e i suoi trucchi illusori. L’arrivo degli attori ricalca quello dei Sei personaggi. I loro racconti diventano drammi interpretati, brani di vita non più veri, recitati. Da una parte, il fuoco spento – qua e là una scintilla – dei comici che cercano un’anima vera come si cerca un vestito per un bal­lo in maschera; dall’altra, il fuoco inebriante di Cotrone che esorta ad essere come i bambini che fanno il giuoco, ci credono e lo vivono come vero. Brillano tutte quelle faville che sono in una notte d’estate, quando con la luna tutto comincia a farsi di sogno sulla terra, come se la vita se n’andasse. Cotrone sfuma la realtà sotto diffusi chiarori e immerge l’anima in fiocchi di nubi colorate dentro la notte che sogna.

Quando, sul fragore della cavalcata dei Giganti che scendono a valle, la tensione del mito raggiunge il massimo della sua iride­scente angoscia, quando la realtà dei Giganti diventa paura, la regia fulmineamente li esclude e li vince con una fervida intuizione.

Il calendario

Luglio

giovedì 7 luglio – Sei personaggi in cerca d’autore
venerdì 8 luglio – I giganti della montagna
sabato 9 luglio – Sei personaggi in cerca d’autore
domenica 10 luglio – I giganti della montagna
lunedì 11 luglio – riposo
martedì 12 luglio – Sei personaggi in cerca d’autore
mercoledì 13 luglio – I giganti della montagna
giovedì 14 luglio – Sei personaggi in cerca d’autore
venerdì 15 luglio – I giganti della montagna
sabato 16 luglio – Sei personaggi in cerca d’autore
domenica 17 luglio – I giganti della montagna
lunedì 18 luglio – riposo
martedì 19 luglio – Sei personaggi in cerca d’autore
mercoledì 20 luglio – I giganti della montagna
giovedì 21 luglio – Sei personaggi in cerca d’autore
venerdì 22 luglio – I giganti della montagna
sabato 23 luglio – Sei personaggi in cerca d’autore
domenica 24 luglio – I giganti della montagna
lunedì 25 luglio – riposo
martedì 26 luglio – Sei personaggi in cerca d’autore
mercoledì 27 luglio – I giganti della montagna
giovedì 28 luglio – Sei personaggi in cerca d’autore
venerdì 29 luglio – I giganti della montagna
sabato 30 luglio – Sei personaggi in cerca d’autore
domenica 31 luglio – I giganti della montagna

Agosto

lunedì 1 agosto – riposo
martedì 2 agosto – Sei personaggi in cerca d’autore
mercoledì 3 agosto – I giganti della montagna
giovedì 4 agosto – Sei personaggi in cerca d’autore
venerdì 5 agosto – I giganti della montagna
sabato 6 agosto – Sei personaggi in cerca d’autore
domenica 7 agosto – I giganti della montagna

Ingresso: € 18,00 (intero), € 15,00 (ridotto)
Inizio spettacoli ore 21.15 – apertura botteghino ore 20
Informazioni e prenotazioni: 06.6620987

Posteggio facile – Servizio Bar

www.labottegadellemaschere.it
info@labottegadellemaschere.it

Giornalista e Ufficio Stampa
Quartapareteroma Press
Andrea Cavazzini

Dettagli

Inizio:
7 Luglio 2022
Fine:
7 Agosto 2022
Prezzo:
€18
Categorie Evento:
, ,

Luogo

Roma
Roma,Roma (RM)Italia

Altro

Regione
Lazio