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Festival Chièdiscena a Gioia del Colle

27 Marzo 2023 - 2 Aprile 2023

€10
Festival Chièdiscena a Gioia del Colle2023

Festival Chièdiscena

27 marzo – 2 aprile 2023

Teatro Rossini, Gioia del Colle (BA)
Festival Chièdiscena a Gioia del Colle
Festival Chièdiscena a Gioia del Colle

Festival Chièdiscena a Gioia del Colle – A Gioia del Colle si alza il sipario sull’edizione 2023 del Festival CHIèDISCENA.  Il cantiere delle arti dedicato alle giovani generazioni, oltre a spettacoli realizzati da scuole superiori e associazioni culturali, ospiterà una residenza di teatro-danza e una mostra, in omaggio al leggendario artista britannico Lindsay Kemp, a cinque anni dalla sua scomparsa.

 Sic! ProgettAzioni Culturali, con il patrocinio del Comune di Gioia del Colle, in partnership con l’IISS “Canudo Marone Galilei” di Gioia del Colle, in collaborazione con Casa dello Spettatore, è lieta di presentare l’edizione 2023 del Festival Chièdiscena, cantiere delle arti per le giovani generazioni, in programma dal 27 marzo al 2 aprile 2023 al Teatro Comunale Rossini di Gioia del Colle.

La serata inaugurale, lunedì 27 marzo alle ore 21.00, sarà affidata, come da tradizione, a 24 studenti del laboratorio teatrale “Chièdiscena” dell’I.I.S.S. “Canudo Marone Galilei” di Gioia del Colle che porteranno in scena una rilettura della tragedia greca di Euripide “Baccanti”, sotto la guida dal regista e direttore artistico del Festival Maurizio Vacca e con la consulenza drammaturgica della poetessa Grazia Procino.

Oltre ai consueti spettacoli in matinée per gli istituti superiori, realizzati da scuole e associazioni culturali provenienti da tutta Italia, la manifestazione si arricchisce della preziosa collaborazione di professionisti del settore di respiro nazionale ed internazionale. Quest’anno in modo particolare, il Festival Chièdiscena, in occasione del centenario della morte dello scrittore, teorico e critico cinematografico Ricciotto Canudo, nato proprio a Gioia del Colle, ed in continuità ideale con quelle sette arti che Canudo definiva nel suo celebre “Manifesto”, intende rendere omaggio ad un artista “totale” che ha fatto della multidisciplinarietà una cifra stilistica: Lindsay Kemp.

Coreografo, attore, ballerino, mimo, regista, sperimentatore eclettico e provocatorio, Kemp è stato ideatore e interprete di uno stile personalissimo di performance teatrale e un’icona della danza contemporanea, fonte d’ispirazione per altrettante grandi personalità della musica, come David Bowie e Kate Bush, e del cinema, come il genio dell’avanguardia inglese, Derek Jarman.

 Martedì 28 marzo, ore 15.30, presso l’Auditorium del Liceo Scientifico di Gioia del Colle, David Haughton e Daniela Maccari, membri della Lindsay Kemp Company, terranno una lectio magistralis intitolata “LA DANZA: il respiro del movimento”, nell’ambito del progetto “Sguardi d’arte sul mondo”, promosso dall’I.I.S.S. “Canudo Marone Galilei come strumento di approfondimento della figura e del pensiero critico di Ricciotto Canudo.

Mercoledì 29 marzo, alle ore 21.00, al Teatro Rossini, si terrà “LINDSAY KEMP FOR YOU!”: una speciale conversazione con il pubblico in cui Lindsay Kemp sarà evocato, ricordato, ringraziato e proiettato da David Haughton e Daniela Maccari, membri della Lindsay Kemp Company.

La serata sarà preceduta dalla performance di danza urbana “IO.TU. IO E TE. TU E IO. NOI. LORO. NOI E LORO” alle ore 20.00, sul piazzale del teatro Rossini, a cura di Alessandra e Roberta Indolfi e dell’associazione culturale B-Ped.

Inoltre, David Haughton e Daniela Maccari cureranno una residenza di teatro-danza, con un gruppo di giovani del territorio dai 17 ai 25 anni, che porterà in scena, domenica 2 aprile, alle ore 21.00, al Teatro Rossini, una performance intitolata “ROMEO & JULIET PROJECT”, ispirata a “Romeo e Giulietta”, creazione originale del maestro Lindsay Kemp. Una sequenza creata con i partecipanti, sulla storia di Romeo e Giulietta, dimostrando in modo poetico, divertente, appassionato e spettacolare l’approccio proposto dal maestro Lindsay Kemp al fare teatro e danza, alla magia e all’emozione con cui l’interprete deve catturare e incantare il pubblico.

E ancora, durante tutto il Festival, nel Foyer Superiore del Teatro Rossini, sarà allestita “FLOWERS FOR LINDSAY”: mostra di 20 tavole illustrate dal maestro Kemp. L’attività grafica di Kemp, forse meno nota, è parte integrante di quella teatrale. Le sue opere grafiche sono state esposte in svariate città come Edimburgo, Barcellona, Venezia, Genova. “La mia solitudine mi fa porto – scrive Kemp – dove marinai ballano la Java, angeli spartiscono la sigaretta coi toreri e le loro belle, e i ballerini e i miei partners si sporgono dal sogno e mi prendono la mano. La pagina è il palcoscenico dove, assieme, tutti danziamo: il disegno, musica, il marinaio, io e te.”

Infine, venerdì 31 marzo, alle ore 18.30, presso il Chiostro Comunale, la manifestazione avrà il piacere di incontrare lo scrittore Giancarlo Visitilli, docente di lettere, giornalista e critico cinematografico per “La Repubblica”, per la presentazione al pubblico della nuova edizione di un libro che ha superato le 300.000 copie vendute: “E allora la felicità, prof?” (Rubbettino Editore). Il libro racconta le vicende di un professore di lettere e dei suoi 31 alunni all’ultimo anno in una scuola secondaria di secondo grado barese e rivela adolescenti disillusi ma non arresi, che chiedono agli adulti di crederci ancora. Questo docente inconsueto, fissato con don Milani e De André, vuole soprattutto capire “cosa passa nella testa dei ragazzi, a quale ritmo si muova il loro cuore”. Attraverso un quotidiano, ostinato confronto con la classe, il prof ascolta e ci racconta storie che parlano di amore, malattia, diversità, integrazione, violenza, anoressia, guerra: insomma, di vita.

A seguire, alle ore 21.00, andrà in scena l’attore Luigi D’Elia al Teatro Rossini con lo spettacolo “E LA FELICITA’, PROF?”, la nuova produzione di Teatri di Bari, in collaborazione con la Cooperativa sociale I bambini di Truffaut, nata proprio dall’omonimo romanzo di Visitilli edito da Einaudi nel 2012, con l’adattamento e la regia di Riccardo Spagnulo e Giancarlo Visitilli.

 Parola chiave della quarta edizione del Festival Chièdiscena è “RICREAZIONE!”, la sua immagine simbolo una lampadina: un richiamo alla necessità di coltivare la creatività nella nostra vita e alla funzione salvifica dell’arte in questo tempo.

 Chièdiscena intende sensibilizzare i ragazzi ai valori educativi e culturali del teatro e formare il pubblico giovane ai linguaggi dello spettacolo, al fine di creare cittadini consapevoli. Per questo motivo, Sic! ProgettAzioni Culturali avvia con l’IISS “Canudo – Marone – Galilei”, per il quinto anno consecutivo, e per la prima volta con l’IISS “Rosa Luxemburg” di Acquaviva delle Fonti, tre percorsi di alternanza scuola lavoro in cura del pubblico, visione critica e storytelling per immagini, volti a rendere gli studenti non solo semplici fruitori ma attori principali delle fasi di organizzazione e realizzazione del festival. In particolare, il percorso di visione critica sarà curato dagli esperti di Casa dello Spettatore di Roma, realtà riconosciuta e impegnata a livello nazionale nel campo della formazione di nuovi pubblici, della pedagogia teatrale e del rapporto tra teatro e scuola.

La manifestazione è sostenuta da Fita – Federazione italiana teatro amatori, a cui Sic! ProgettAzioni Culturali è associata: una federazione di associazioni culturali, artistiche e di teatro amatoriale senza fini di lucro, che ha lo scopo di promuovere la diffusione dell’arte teatrale e dello spettacolo in ogni sua forma; nonchè l’utilizzo, la gestione ed il recupero, degli spazi teatrali e/o teatrabili.

Di seguito il programma completo della manifestazione.

In allegato la locandina e alcune foto degli eventi presenti in cartellone.

PER ULTERIORI INFORMAZIONI
sic.progettazioniculturali@gmail.com Anna Maria Stasi 328.9569724

Festival Chièdiscena

27 marzo- 2 aprile 2023 Teatro Rossini, Gioia del Colle

27 MARZO
ore 21.00
Laboratorio teatrale Chièdiscena
IISS “Canudo Marone Galilei” – Gioia del Colle
BACCANTI da Euripide
regia Angelo Maurizio Vacca

“E coloro che furono visti danzare furono giudicati pazzi da quelli che non potevano sentire la musica“

Friedrich Nietzsche

Dioniso, figlio di Zeus e Semele, giunge a Tebe, patria della madre, per punire la sua famiglia e tutta la città perché non riconoscono il suo culto e dubitano della sua nascita divina. Il dio instilla una scintilla di follia e furore nelle menti delle donne tebane che, invasate, fuggono sul monte Citerone a celebrarne i riti. Anche il padre di Semele, Cadmo, e l’indovino Tiresia sono pronti a celebrare la potenza di Dioniso. Solo il re Penteo, suo cugino, rifiuta quel culto e combatte il dio. Tuttavia, Dioniso riesce a convincerlo a travestirsi da donna e a seguirlo sul monte, per assistere, senza essere riconosciuto, ai riti in suo onore. La madre di Penteo, Agave, e le baccanti, in preda al delirio dionisiaco, lo scambiano per un leone e lo fanno a pezzi. Quando Agave torna alla coscienza, riconosce con orrore il capo del figlio in quella che credeva la testa del leone e portava come trofeo. Si compie così la vendetta di Dioniso.

In questa tragedia, l’ultima prodotta dal grande teatro del V secolo a.C., convergono molteplici temi: l’obbedienza/trasgressione nei confronti della divinità (la morale greca manifestava il più rigoroso rispetto nei confronti degli dei, dei genitori e dello straniero); il conflitto tra razionale e irrazionale; la duplicità costitutiva della condizione umana e di Dioniso, dio dalla doppia nascita e dalla doppia morte; il tabù del “vedere ciò che non si deve vedere”.

Baccanti ci appare ancora oggi misteriosa e rivoluzionaria. Dioniso è un’entità enigmatica che si diverte a giocare con gli eventi e le vite degli uomini. Egli è il Caos, la forza vitale che tutto attraversa, il disordine che si contrappone e si rispecchia nel Cosmo, nell’ordine e nella razionalità di Penteo, uomo delle certezze assolute. Due opposti che si attirano e si respingono. Quello di Baccanti è un mondo alla rovescia in cui Penteo viene convinto dall’ambiguo straniero a travestirsi da donna, finendo a pezzi, smembrato da donne-streghe, selvagge, dotate di una forza imprevedibile ed eversiva che sfuggono allo stereotipo dello sguardo maschile. Questo rito arcaico di smembramento necessario alla rigenerazione, di metamorfosi e travestimento, di perdita di sé per ritrovare la propria vera natura, è profondamente radicato nella nostra cultura. Nel nostro lavoro, abbiamo voluto tessere un filo rosso ideale sul 40° parallelo che, partendo dalla Grecia antica, attraversa la Turchia e l’Italia meridionale fino alla Spagna, connettendo, nell’iconografia e nelle musiche di scena, gli stati di possessione femminile propri del tarantismo salentino, la tradizione carnascialesca sarda con le maschere tipiche dei Mamuthones, che scuotono ritmicamente i campanacci coperti di pelle d’animale, la trance mistica dei dervisci rotanti turchi che utilizzano la danza come forma privilegiata di meditazione e connessione al divino.

28 MARZO
ore 9.00 e 11.00
Laboratorio teatrale Chièdiscena
IISS “Canudo Marone Galilei” – Gioia del Colle

BACCANTI
ore 15.30, Auditorium Liceo Scientifico, Gioia del Colle
LA DANZA: IL RESPIRO DEL MOVIMENTO
Lectio magistralis con David Haughton e Daniela Maccari LINDSAY KEMP COMPANY

29 MARZO
ore 10.30
Teatro  della Dodicesima – Roma
L’ITALIA QUESTO BEL PAESE

Cinque monologhi che raccontano i vizi, i luoghi comuni e le fragilità di questo paese. L’ Italia e gli Italiani sono messi sotto la lente d’ingrandimento in questo reading che non esita a “sparare a zero” su un popolo di furbetti. Un popolo che dietro la facciata della giovialità, lo scherzo, alla sua simpatica cialtroneria, al deresponsabilizzarsi da qualsiasi accadimento…perchè la colpa è sempre e comunque di qualcun altro… dovrebbe fermarsi a pensare su come cresecre e migliorare.

ore 20.00, Piazzale Teatro Rossini, Gioia del Colle
IO.TU. IO E TE. TU E IO. NOI. LORO. NOI E LORO
Incursione urbana a cura di Alessandra e Roberta Indolfi
Coreografe ed interpreti: Alessandra e Roberta Indolfi
Musica: Undular – Caterina Barbieri Drammaturgo: Diego Pleuteri

 Siamo state la stessa persona, siamo state la stessa carne, siamo state lo stesso respiro, e poi qualcosa ha deciso che quell’uno non bastava, che da quell’uno dovesse nascere un’altra vita. Siamo figlie e madre l’una dell’altra. Siamo state generate dalla nostra stessa carne. Siamo nate due volte. Ora siamo due, in vita, con le stesse sembianze fisiche e con tutto il nostro errare, incespicare e lottare con ciò che non possiamo controllare: la nostra origine, la nostra storia, la nostra nascita, scritta sulla nostra pelle, insita nel nostro modo uguale di respirare, camminare, incurvare la schiena, parlare al telefono.

Danziamo e cadiamo per cercare di stare al mondo, in un mondo che è attratto da ciò che c’è tra noi e allo stesso tempo brama la nostra separazione. Un mondo che ha giocato con noi ad “indovina chi”, che ci ha tolto nome e nel frattempo ci ha domandato curioso “come si fa? Cosa si prova?”.

Io. Tu. Io e te. Tu ed io. Noi. Loro. Noi e loro. Due corpi che si incarnano e si scarnano.

ore 21.00
LINDSAY KEMP FOR YOU!
Evocato, ricordato, ringraziato e proiettato da David Haughton e Daniela Maccari in conversazione con il pubblico

30 MARZO
ore 9.00
ITT “Enrico Fermi” – Frascati (RM)
A SCATOLA CHIUSA

Uno dei capolavori del teatro comico di tutti i tempi. Il Signor Pacarelli vuol dare lustro alla famiglia facendo rappresentare al Teatro dell’Opera di Parigi un “Faust” composto dal figlio Giulio, sedicente scrittore. Per fare ciò, pensa ad un fantasioso ricatto: poiché il Teatro dell’Opéra sta cercando di scritturare il più famoso tenore del momento, egli intende ingaggiare l’artista personalmente e, in cambio di quest’ultimo, chiedere all’Opera di rappresentare il lavoro del figlio. Ma non si deve mai comprare “a scatola chiusa”: in casa Pacarelli, infatti, per una serie di incredibili equivoci, non arriva un tenore, bensì un giovanotto che porterà grande scompiglio…anche sentimentale. Lo spettacolo, ambientato nella Parigi dei primi anni 30, a Montmartre, tra pittori e artisti di strada che richiamano i turisti con le loro opere, è un tourbillon di avvenimenti e personaggi che si intersecano con i loro buffi lati oscuri, camerieri goffi e pettegoli e una scenografia molto dadaista. La musica dal vivo la fa da padrona, in un meccanismo perfetto che caratterizza il vaudeville di Feydeau, dove i processi di costruzione e il palcoscenico diventano una palestra in cui burattinai provetti si esibiscono in acrobazie.

ore 11.00
Liceo Classico “U.Foscolo” -Albano L. (RM)
ECCLESIAZUSE da Aristofane

Le donne ateniesi tramano un progetto rivoluzionario: salire al potere e togliere il governo agli uomini poiché incapaci di gestirlo con equità e giustizia. Travestitesi da uomini, proclamano nell’ecclesia discorsi favorevoli ad un comunismo di beni e risorse. Vittoriose in assemblea, renderanno gli uomini partecipi di questo entusiastico programma. Nel meccanismo del rovesciamento dei ruoli e nella constatazione di un difficile quanto improbabile “matriarcato”, si gioca l’effervescente comicità di uno dei più celebri testi aristofanei. L’allestimento della commedia proposto dal laboratorio del liceo classico “Ugo Foscolo” rispetta il testo originale, pur con i tagli necessari richiesti dalla definizione del tempo massimo di 50 minuti. La parola comica si unisce ai movimenti coreografici nel tentativo di restituire al testo tutta la sua gioiosa dinamicità e la modernità possibile sconfina nella voce poetica di Kate Chopin.

31 MARZO
ore 9.00
Liceo Classico “U.Foscolo” -Albano L. (RM)
TESMOFORIAZUSE da Aristofane

Le donne ateniesi tramano una vendetta contro Euripide: nelle sue tragedie parla male di loro e le dipinge come folli e immorali. Il poeta chiederà al parente Mnesiloco di vestire panni femminili e di intrufolarsi tra

le donne durante le feste Tesmoforie, in onore di Demetra, per difenderlo. L’epilogo non sarà però quello sperato. L’allestimento della commedia proposto dal laboratorio del liceo classico “Ugo Foscolo” rispetta il testo originale, pur con i tagli necessari richiesti dalla definizione del tempo massimo di 50 minuti. Si è cercato di cogliere la simbologia della festa del Tesmoforion attraverso i colori, che richiamano il papavero caro a Demetra, e di ricrearne il ritmo con la coreografia e i canti in lingua greca. La parola cantata, in uno sgargiante gioco di tessuti, restituisce la gioia della festa insieme alla sua religiosità. Tutto lo spettacolo si muove seguendo la vivace dinamica della parola comica unita al gesto e, anche grazie ad una scenografia “mobile”, punta a coinvolgere lo spettatore. Il lavoro della caratterizzazione dei personaggi, partendo sempre dal testo, è stato condotto dai ragazzi in autonomia e con creatività; dialoghi, monologhi e momenti corali, distribuiti tra le diciotto componenti del coro, rivisti e adattati. Il “duetto” tra Euripide e Mnesiloco, con il riferimento ai versi del poeta tragico, e la “vestizione” del malcapitato parente del poeta, così come la scoperta della vera identità di Mnesiloco e la vistosa apparizione in scena di Agatone, hanno offerto alle giovani attrici e ai giovani attori l’occasione per condividere momenti laboratoriali di grande comicità.

ore 11.00
Associazione Culturale B-PED – Milano
ENTENGLEMENT/EUFORIA/SOUL SPACE

Entanglement
Coreografia: Manuela V. Colacicco
Drammaturgia: Eliana Rotella
Danzator*: Martina Di Prato, Rafael Candela
Musiche: Shostakovich, Viola sonata op.147 — Jazz Suite No 2; Stockhausen,”Amour: die Schmetterlinge Spielen”

“La teoria dei quanti ci invita a vedere il mondo fisico come una rete di relazioni”, scrive il ricercatore Carlo Rovelli in “Sette brevi lezioni di fisica”: tutto ciò che vediamo esiste solo perché è in relazione con qualcos’altro. La legge di Dirac, che fotografa il fenomeno dell’Entanglement quantistico, aggiunge che due corpi, due sistemi, dopo essere entrati in contatto ed aver interagito per un certo tempo, continuano a mantenersi in relazione anche una volta separati, anche a distanza di migliaia di chilometri, tanto da non potersi più descrivere come due sistemi distinti. Se una forza modifica lo stato dell’uno allora influirà anche sullo stato dell’altro.

A questi principi si ispira “Entanglement” che porta in scena lo studio del più basilare meccanismo della vita: due corpi che entrano in relazione, danno vita a un microcosmo fatto di equilibri che cambiano a seconda del loro influenzarsi a vicenda, del loro giocare a sparire e tornare alla luce fino al momento dell’allontanamento. Cosa rimanga del loro incontro, lo determina l’occhio testimone dello spettatore.

 Euforia
Coreografo e performer: Giuseppe Zagaria

 EUFORIA è un assolo di Giuseppe Zagaria, nato al festival ‘’Morsi’’ della Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi e selezionato per il festival ‘’CloseUp’’ di Crema e ‘’Ipercorpo’’ di Forli’.

”Il mio è un corpo che vuole essere libero: non limitato in un sistema di genere binario, non sessualizzato dall’occhio esterno. Il mio corpo esplora un genere fluido: uomo, donna, entrambi o nessuno. Il mio corpo converte in danza la disforia e l’euforia di genere. Su cosa ci si sofferma quando si guarda un corpo muoversi privo o colmo di stereotipi, ormai insidiati nella società?

L’assolo si basa sulla riflessione riguardo la fluidità di genere, la capacità di diventare liberamente uno o più di un numero di generi per un tempo qualsiasi e per qualsivoglia numero di cambiamenti. Nel progetto ricerco una qualità di movimento che attinge da tutto lo spettro di genere e poi se ne libera ambendo ad essere energia, dinamica, forza e presenza. I movimenti eseguiti sperimentano uno stile androgino.”

Soul space
Coreografia: Rossella Delvecchio
Drammaturgia: Giorgia Colantuono
Performer: Rafael Candela & Carmine Dipace
Musiche: Plastikman- consumed- 02 consume, Glanko- Rituale, Nicolas Jaar- Mi mujer

Due individui si trovano a dover condividere uno stesso luogo. Uno spazio d’animo. Questo è il luogo che entrambi abitano almeno una volta a settimana, da qualche tempo, in cui si grida la dipendenza, il complesso, la rabbia. I corpi si raccontano nello stesso istante e nella stessa struttura tutte le volte, senza saperlo. E qualcuno, dall’esterno, spia gli stati emotivi dei due soggetti.

ore 18.30, Chiostro Comunale, Gioia del Colle
INCONTRO CON GIANCARLO VISITILLI
autore di “E allora, la felicità, prof?” (Rubbettino Editore)

ore 21.00
E LA FELICITA’, PROF?
Teatri di Bari
Tratto dall’omonimo romanzo di G. Visitilli Einaudi Editore
adattamento e regia Riccardo Spagnulo e Giancarlo Visitilli
con Luigi D’Elia
video Bob Cillo
Cartoonista Alessia Tricarico
In collaborazione con I bambini di Truffaut

«A volte c’è il rischio di perdersi, in questo mestiere, affrontando tanti temi che possono rimanere astratti rispetto alla vita degli alunni. Ti dici che è importante toccarli comunque: non li stai preparando a un esame di maturità, ma alla maturità, alla vita. Il tempo che ci è dato, però, non basta mai. E così le cose accadono».

Bari. L’anno scolastico sta per iniziare e un professore di lettere si prepara ad affrontare l’ennesimo primo giorno di scuola di un anno che si rivela diverso dagli altri. Cosa si è disposti a fare per essere felici, per essere se stessi? Ripercorrendo primo e secondo quadrimestre, compaiono in carrellata tutte le storie dei ragazzi di una classe simbolica, adolescenti cresciuti troppo in fretta, buffi, ironici, che mostrano un senso di realtà sorprendente quando sono messi di fronte a problemi più grandi di loro.

La scuola può insegnare ad essere felici? Cosa può fare un solo professore di fronte ad una valanga di problemi? Si può scoprire qualcosa di se stessi insegnando?

Trovare la risposta a questi interrogativi è una sfida all’apparenza impossibile, affrontata dal prof. con l’incoscienza di chi crede saldamente nelle relazioni umane. Il rapporto con gli adolescenti diviene un continuo interrogarsi su se stessi e sul ruolo di adulti e, soprattutto, sulla nuda vita degli studenti, piccoli uomini e donne agitati da un intreccio di desideri, passioni, ansie, aspettative sempre sottoposte al vaglio di un mondo che ha poca indulgenza, che non aspetta, che impone, classifica e sanziona.

Viviamo in un mondo che ci obbliga ad essere felici, evitiamo il dolore e la sofferenza come se fossero veleno, ma poi finiamo soltanto per indossare sorrisi e a tuffarci negli happy hour che si dissolvono miseramente nel giro di poche ore.

Ogni processo di maturazione dell’identità, porta con sé una dose di tormento, bisogna scavare con le unghie per ritrovarsi addosso una pelle splendente.

La metafora della scuola è fondante, perché è nel passaggio dall’adolescenza all’età adulta che si forma l’identità e la tensione alla felicità, e la scuola è l’adolescenza, quel principio di realtà che riporta a terra ogni volontà di evasione: la scuola odiata delle coniugazioni e delle interrogazioni, ma anche la scuola amata, che apre squarci inattesi di bellezza e relazioni autentiche.

Nel processo verso la maturazione, bisogna fare ogni passaggio, senza saltarne alcuno, altrimenti si lasciano dei pezzi per strada e, leggendo tra le righe di Dante, appare tutto più chiaro.

Prendendo alla lettera Italo Calvino, “anche a vivere si impara”.

 APRILE
ore 9.00 e ore 11.00
E LA FELICITA’, PROF?
con Luigi D’Elia

2 APRILE
ore 21.00
ROMEO & JULIET PROJECT
esito finale della residenza di teatro danza
a cura di Daniela Macccari e David Haughton della LINDSAY KEMP COMPANY

Una performance ispirata a “Romeo e Giulietta” (creazione originale del maestro Lindsay Kemp, già in scena al Teatro Nuovo di Verona, nel 2013, e al Teatro Ristori di Verona, nel 2016), che andrà in scena la sera del

2 aprile 2023, presso il Teatro Comunale Rossini di Gioia del Colle, a chiusura del Festival Internazionale Chièdiscena. Una sequenza creata con i partecipanti sulla storia di Romeo e Giulietta, dimostrando in modo poetico, divertente, appassionato e spettacolare l’approccio proposto dal maestro Lindsay Kemp al fare teatro e danza, alla magia e all’emozione con cui l’interprete deve catturare e incantare il pubblico. Il linguaggio teatrale “Kempiano” qui prende letteralmente il volo per raggiungere e infiammare il cuore e la fantasia del pubblico, attraverso il lavoro svolto dai maestri Daniela Maccari e David Haughton (Lindsay Kemp Company).

27marzo/2 aprile
Foyer Superiore, Teatro Rossini
FLOWERS FOR LINDSAY
Mostra di 20 tavole illustrate del maestro Kemp

BIGLIETTERIA

spettacoli in matinée > € 3,00 posto unico non assegnato
spettacolo “E la felicità, prof?” in matinée > € 5,00 posto unico non assegnato
spettacoli serali > 10,00 € platea e I ordine/ 5,00 € II e III ordine
Il presente Programma può subire variazioni non dettate dalla nostra volontà

Dall’11 al 25 marzo
c/o sede operativa Sic! ProgettAzioni Culturali via Paolo VI 39 Gioia del Colle
martedì e giovedì > 10.00 – 12.00
sabato > 16.30 – 18.30

dal 26 marzo al 2 aprile
c/o Teatro Rossini, Gioia del Colle
mattina: dalle ore 10 alle ore 12
pomeriggio: dalle ore 18 alle ore 20

infotel: 3289569724 – 3247463733
sic.progettazioniculturali@gmail.com

 

Ringraziamo per la preziosa collaborazione

i Dirigenti Scolastici, gli insegnanti e gli studenti degli istituti coinvolti;
il Comune di Gioia del Colle, tutte le istituzioni e i partner che hanno sostenuto l’iniziativa;
il Teatro Comunale Rossini bene prezioso per tutta la nostra comunità;
i ristoratori e gli albergatori che hanno aderito alla manifestazione
per l’accoglienza delle scuole.

Anna Maria Stasi

Dettagli

Inizio:
27 Marzo 2023
Fine:
2 Aprile 2023
Prezzo:
€10
Categorie Evento:
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Tag Evento:
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Luogo

Gioia del Colle
Gioia del Colle,Bari (BA)

Altro

Regione
Puglia