- Questo evento è passato.
Festa delle Bambole Volanti a Torrevecchia Teatina
10 Marzo
Festa delle Bambole Volanti
10 marzo 20214
Torrevecchia Teatina (CH)
Quarantane: le bambole volanti
Festa delle Bambole Volanti a Torrevecchia Teatina – Essenza della festa: Fantocci, bambole e pupe sono rituali e compaiono nel ciclo di propiziazione primaverile. Queste effigie servono a concretizzare le proprie aspirazioni e scacciare le proprie paure. Compaiono a partire dal Carnevale, poi a metà Quaresima e poi a Pasqua per terminare alla festa del Majo. Non importa se sono di stracci o di biscotto o di fichi. Per ricevere auspici si devono mangiare, bruciare o far volare. Queste pupe sono effigie, delle primordiali divinità Ctonie femminili, addette al governo dei fenomeni naturali, della fertilità e del raccolto.
In tutta l’Italia meridionale la sera del Martedì Grasso si appendevano a balconi e finestre bambole fatte di stracci e ornate con vari elementi simbolici. La loro struttura risponde a un uso calendariale legato alla quaresima, la gonna ha 40 pieghe, sulla testa recano 7 piume o un canestro con sette pesci, tante quante sono le settimane coperte dalla quaresima. Oppure, sotto il vestito delle bambole, tornano le “sette cose”, esempio 7 piume conficcate in una patata o i cibi che rappresentano i simboli della Quaresima. Per esempio, patata = organo femminile, il bastardone = fallo maschile; il baccala: astensione dalla carne/sesso; aglio = scaccia il male; fichi secchi = l’auspicio e la protezione dai malanni invernali; le fave secche= la penitenza, l’ammonimento alla caducità, le noci = la germinazione, la forza vitale protetta dal guscio. Non è necessario che siano questi stessi, per esempio, una sardella può stare al posto del baccala, il grano al posto delle noci, una patata invece dell’arancio, ci può essere una cipolla che con le sue molte sfoglie indica un percorso di purificazione, o l’olio che indica la benedizione etc. Se proprio non si ha una bambola bastano sette gambette di stagnola appese sul camino di casa.
Le Bambole quaresimali sostanzialmente hanno il compito di scandire il tempo quaresimale fungendo da calendario poiché le penne vengono tolte una ad una nei giorni delle domeniche di Quaresima; sono dunque calendario ma anche monito perché ricordano, con la loro presenza costante e quotidiana, i precetti religiosi di digiuno e astinenza ma anche di rinascita e speranza. Altri oggetti che compaiono nelle mani delle bambole, ad esempio il fuso, la conocchia, e le forbici hanno un valore simbolico di caducità e ciclicità della vita. Il carattere di unione che lega le varie bambole deriva dalla loro collocazione a metà tra terra e cielo, tra umanità e uno spirito superiore. Quest’ultimo, trovando casa nella bambola, diventa un elemento concreto e familiare, una sorta di protettore, guardiano per chi lo possiede, fino a creare così tra il proprietario e la bambola un legame indissolubile di arricchimento reciproco. Lo stesso significato lo hanno le maschere rituali che accompagnano la comparsa delle bambole. Il rito delle Bambole volanti ha una doppia qualità: privata e collettiva. Le donne che scelgono di realizzare la Quarantana, tramandandosi saperi e modi trasferiscono in esse non solo il proprio estro ma anche l’idea valoriale religiosa nella scelta e nell’assemblaggio degli oggetti-simbolo, sia nella foggia sia nel numero, ed è per questo che la decorazione delle Quarantane varia da zona a zona. Dunque, la gestazione, la progettazione della pupattola con la scelta degli oggetti simbolici è atto intimo, realizzato nel chiuso della propria anima e della propria casa; mentre l’esposizione fuori all’aperto, appesa ad un balcone o ad un filo da una casa ad un’altra, è l’estroflessione del sentimento privato messo in comune con la collettività che ne beneficia gratuitamente. L’essere appese ad un filo ed esposte ha anch’esso un doppio significato, uno fisico spaziale e l’altro metaforico ideale. Tendere un filo da una casa ad un’altra, tra due balconi affrontati, è possibile solo se gli spazi urbani lo consentono, cioè se gli edifici sono vicini in modo tale che la Bambola sia visibile a tutti. Anche se è esposta su un balcone o solamente appesa ad esso, deve essere visibile e accessibile agli occhi perché il suo scopo principale è scandire il tempo e ricordare i precetti. Le cause dell’abbandono della tradizione delle Quarantane, almeno nella dimensione pubblica, possono essere individuate nello spopolamento dei centri storici e nella frantumazione della compattezza del tessuto urbano che, attraverso la sua configurazione, assicurava la socializzazione con l’uso comunitario degli spazi e l’assenza di distanze esagerate tra le abitazioni che erano più piccole. Inoltre, le bambole sono anche un gioco che è da sempre parte integrante dell’essere umano.
Grande importanza agli spiriti e alla salute è data dall’antico rituale delle “bambole volanti”, la IV domenica di Quaresima. Credenza vuole che queste bambole, in varie dimensioni, possano attrarre e trattenere gli spiriti maligni e le malattie; perciò, c’è l’usanza di farle volare appese a fili sulla testa dei partecipanti e sui luoghi che si desidera proteggere. Una consuetudine detta a Chieti “fiurǝ verdǝ” una sorta di rottura della Quaresima, che è al tempo stesso una ripresa del carnevale e una anticipazione della Pasqua. Una curiosità i giovani usavano portarsi in tasca un rametto con qualche foglia sempreverde e donarlo se incontravano un possibile compagno o compagna pronunciando una di queste frasi:
Chi mi li da na fuijetellə? Chi mi li da na stuppetellə pe fa filà Quarajesèma puverellə?***
Quarajesèmə puvərellə, va girennə pe’ la terrə, va cerchennə na fuijətellə, va dicennə pòlla, pòlla chi mi li da ‘na fave ‘mmollə?
Quarajesèmə nghè li baffə nin mə truvə e nin m’aggraffə, ma dapò ca ci si minutə, te li dinghə lu salute, nghè na ‘nserta de cipolle tutte quande sta satolle.***
Quarajesèmə puvərelle je te li dinghe na fojia verdə, jesce fore da lu paijarə tutte quande lu surgiare.
Questa festa nota anche come “sǝghǝ a lu mezzǝ la vechijǝ” è una reminiscenza delle feste romane legate alle Moire, divinità che avevano il compito di ricordare all’uomo che il suo destino è nelle mani di una entità fuori dal suo controllo. In quel giorno compaiono tre maschi vestiti da vecchia che rappresentano le parche che fanno e disfanno il destino umano.Passato il periodo più buio e freddo, è ora di pensare alla primavera, dato che siamo in epoca di equinozio, e poi alla bella stagione e al raccolto, ma bisogna meritarseli. Compare allora una pupa stupefacente che somiglia all’antica gorgone capace di pietrificare con il suo sguardo. È un ammonimento! La prima pupa di biscotto ha una forma a sette gambe, sette lingue e sette piume. Le sette gambe della pupa quaresimale rappresentano il percorso di purificazione che dura sette settimane, la quarantena, la penitenza; le sette piume o un canestro con sette pesci, rappresentano l’astinenza da tutte le cose che era consigliato non fare in Quaresima. Le sette lingue indicano la necessità di astenersi dalla maldicenza e altri peccati orali o di pensiero. Ma perché tutto questo lutto? in realtà questa pupa è la vedova di Re Carnevale e deve rispettare la quarantena del lutto totale (non avere rapporti sessuali, non mangiare carne, non lavarsi, pettinarsi e cambiarsi, non cucire, non spazzare e rifare il letto). Questa pupa di Quaresima in realtà non dovrebbe essere tanto ricca d’ingredienti ricercati e quindi peccaminosi, sicuramente niente cioccolato e forse neanche niente mandorle, magari solo un poco di mosto cotto impastato con farina e un’idea di cannella, fate voi. Tuttavia, durante la Quaresima si effettuava frequentemente la sciuscélle (oggi sostituita da pranzi al ristorante), cioè una scampagnata con una colazione di magro composta da pizza di randinie e broccoli di rapa (pizze e foije) e altri piatti di magro. La sciuscèlle aveva carattere sociale o corporativistico (operai, artigiani, commercianti) ma era anche una buona occasione d’incontro per i giovani.
h 10 conferenza sulla festa
h 11 corteo delle bambole volanti
h12 pranzo di magro (zucchine alla scapece, crostone con sarda e bastardoni, polpette di tonno in salsa verde, frittelle di borragine) spezzatura della pupa quaresimale.
INFO E PRENOTAZIONI ANNA 3401980096
(per chi volesse farsi la bambola la data è il 24 Febbraio e il 2 marzo, al pomeriggio)
Pagina Facebook: Facebook